"Bisogna guardare la partita con gli occhi del giocatore" (Stefano Greco)
Nella progettazione dei nostri percorsi siamo guidati dai due principi di efficacia dell'evento formativo. Il primo dice che si deve rispettare l'equazione fondamentale che vede i contenuti e le modalità di erogazione come funzione di obiettivo formativo, ruolo operativo e profilo professionale dei discenti, tempi e budget.
Il secondo principio si articola invece nel "seguire il modello del pendolo", cioè nella necessità di assicurare al progetto la connessione dinamica tra la "palestra" ed il "campo da gioco", vale a dire comprendere chiaramente quali attività formative devono essere sincronizzate con le performance delle persone sul lavoro.
Il superamento di logiche di tipo funzionalista (prevalentemente tese ad una progettazione di tipo lineare) ed il passaggio verso logiche più complesse (centrate su processi ricorsivi e correlati all'hic et nunc dell'esperienza dell'azione formativa) ha apportato al nostro metodo nuove idee e nuove pratiche più coerenti ad ambienti formativi ed organizzativi complessi.
Entra in crisi l'idea di una progettazione "chiusa" per accedere all'idea di un progetto mai definitivo, sempre in fieri e ricorsivo, non si tratta di un piano, ma della predisposizione di risorse volte al cambiamento continuo.
La nostra offerta formativa si articola in percorsi in presenza e a distanza, che richiedono ovviamente momenti progettuali molto diversi tra di loro. In particolare, per la progettazione di percorsi blended che prevedono eventi in e-learning, abbiamo figure professionali specializzate per garantire le regole dell'efficacia dei contenuti fruiti in solitaria dal discente, che quindi devono essere resi autoportanti dal lato della motivazione, dell'attenzione e dell'apprendimento.
La nostra progettazione è soggetta a revisione continua in relazione a: